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Il Natale è sempre un periodo di riflessioni e di conti da fare. Si tirano le somme di un anno che sta terminando e si corre all’impazzata alla ricerca dei regali dell’ultimo minuto. Si stila l’ elenco delle persone alle quali fare un dono o ricambiare nel caso in cui ce ne avessero recapitato uno a sorpresa e ci sentiamo in dovere di aggiungere anche quello alla lista, “perché così é più carino“.

Il dono diventa il veicolo materiale di una relazione: un dono grande, importante, costoso è simbolo di una relazione altrettanto importante e gli si dedica tanta attenzione e ricerca; un pensiero di minore valore è dedicato, molto spesso, ai conoscenti e al contraccambio di doni di cortesia, come quelli che avvengono nei posti di lavoro o nelle grandi aziende. Il dono è anche rivelatore dello status sociale, soprattutto nella società odierna, dove il materialismo dilaga e diventa un’ espressione del proprio equilibrio economico.

Il Natale è, dunque, un flusso contino di scambi relazionali ed emotivi che, spesso, mettono in crisi le persone.

Ma voglio prima raccontarti cosa è accaduto nel mio Natale 2015, prima di stilare la mia personalissima wishlist dei regali per questo 2018 e so che ti sarà di grande aiuto.

Da un mese circa ero stata dimessa dopo una lunga ospedalizzazione che mi aveva distrutto fisicamente ed emotivamente: un’ embolia polmonare aveva messo a dura prova la mia resistenza e quella della mia famiglia e tutto quello che desideravo ardentemente era poter stare in mezzo alle persone.

Ho passato il pranzo di Natale sdraiata in un divano, con grosse difficoltà nel potermi nutrire da sola e nello stare seduta, quindi le mie capacità comunicative e le mie forze erano ridotte al minimo. Mi ricordo solo che avevo un fortissimo desiderio di normalità, di feste passate a cercare regali, di scorrazzate per le strade affollate, un pò col broncio per via del traffico, con la paura di non riuscire ad accontentare tutti…Insomma, la tipica e rasserenante routine prefestiva che scontenta ed eccita tutti.

Adoro le feste, s’intende. E adoro qualsiasi tipo di festa, dal compleanno, alla Pasqua, all’onomastico, “basta che si festeggi”, perchè è l’ unico momento in cui l’umanità intera pare giustificare a sé stessa la voglia di pace e di affetto, come se gli altri giorni non fosse concesso.

Da qualche anno e da quando ho ripreso a camminare e saltare e gioire per ogni singolo sussulto di questa meravigliosa vita, mi sono chiesta che cosa fosse realmente importante per me come essere umano e che cosa si potesse realmente desiderare dall’esistenza, nel momento in cui, in quel Natale, io non ho desiderato alcunché di materiale e, onestamente, non mi è neanche passato per l’anticamera del cervello stilare una lista di regali perché li ritenevo inutili per il benessere spirituale.

Ho imparato che i mazzi di fiori appassiscono, i cioccolatini finiscono troppo presto e io dimagrisco ed ingrasso troppo velocemente per potermi affezionare ad un vestito, quindi i regali vanno e vengono e non mi rendono per niente felice. Non che io sia un’ ingrata, ma ho scoperto di essere famelica e assetata di doni molto più consistenti e che non si possono regalare così facilmente, entrando semplicemente in un negozio e ordinando ciò che sta scritto nella lista. E tantomeno si possono ricevere con un semplice click del mouse, ma bisogna avere pazienza e lavorarci un anno intero.

Ecco, quindi, la mia personalissima lista da psicologa per consigliarti i cinque regali emotivi più belli e sorprendenti per questo Natale 2018.

1.La gratitudine

Non userò frasi ad effetto, ma ti chiederò di confezionare il tuo personalissimo biglietto della gratitudine. Devi essere creativo, perché questo è un dono decisamente importante.

DONO IDEALE: Scegli una persona alla quale devi dire grazie per ciò che ha fatto per te in quest’ ultimo anno, ritaglia e decora un biglietto d’auguri (o acquistalo, se proprio senti di essere negato per la manualità, anche se un biglietto handmade aggiunge quel tocco di personalità e attenzione in più! Calligrafa docet) nel quale scriverai ciò che ti rende grato verso tale persona. Il giorno di Natale dona il tuo biglietto (o la tua lettera) a chi ami. E’ un esercizio che consiglio molto spesso nei miei percorsi di crescita personale. Sappi che ti emozionerai…e questo sarà un doppio regalo, ecco perché ti chiedo di leggere ciò che segue.

2. Le emozioni. 

Quante volte hai detto “Scusatemi, mi sto emozionando” oppure “Scusatemi, mi sto commuovendo”? Tante, ne sono sicura. La società ci ha insegnato (a uomini e donne indistintamente) a trattenere e/o regolare le proprie emozioni a seconda dell’ interlocutore e del contesto: non bisogna entusiasmarsi troppo, non bisogna piangere, non bisogna mostrarsi eccessivamente felici; tuttavia, ci viene richiesto di essere chiari e onesti nella comunicazione. Viviamo, dunque, in una società schizofrenica che ci richiede un controllo pressoché pressante del nostro mondo emotivo. Vero com’ è vero che le emozioni negative inappropriate (cit. Ellis) come la rabbia, la frustrazione, la disperazione, possono essere riconosciute e gestite per essere incanalate verso una manifestazione più adeguata e sana per il nostro benessere (e quello di chi ci circonda), è anche vero che controlliamo significativamente anche quelle positive.

DONO IDEALE: se hai difficoltà nell’ espressione o nella gestione delle emozioni, il tuo regalo è quello di esprimere l’ intenzione di imparare ad essere più consapevole del tuo mondo interiore. Il consiglio è quello di dirlo a più persone possibile, così da stilare un contratto emotivo con ognuno di loro.

3. Il pensiero positivo.

“Ti stai sempre lamentando”, “Sei sempre pessimista”, “Non riesci mai a vedere il lato positivo delle cose”, sono le frasi che ti vengono dette più spesso.

Il pessimismo è un retaggio del nostro passato, poiché, correlato ad emozioni negative come l’ansia, ci aiutavano a sopravvivere in un mondo di predatori. La brutta notizia é che non è sicuramente un meccanismo che, al giorno d’oggi,  può aiutarci (almeno non in toto) e spesso diventa il baluardo dietro il quale nascondiamo la nostra paura del cambiamento.

La bella notizia è che sarà il terzo dono che tu puoi realizzare per te e per chi ami.

DONO IDEALE: Prima di andare a dormire, immagina ciò che farai il giorno successivo. Non ti chiedo di rivedere la lista delle cose da fare (comprare ultimi regali, incartare, acquistare la carta da regalo con le stelle, ecc.) ma di pensare intensamente a qualcosa di esageratamente bello che vorresti che accadesse il giorno successivo. Il nostro cervello non distingue tra ciò che è reale e ciò che immaginiamo (pensa a quando hai un pensiero irrazionale come “Le persone mi stanno guardando perché sicuramente ho una brutta faccia” e ci credi davvero, tanto da modificare il tuo comportamento nelle situazioni sociali, anche quando questo pensiero non ha alcuna corrispondenza oggettiva) per cui si attiva fisiologicamente in qualsiasi situazione. Ciò vale per le cose negative, ma vale anche per le cose positive, generando un’ attivazione molto forte come quando stiamo per ricevere un regalo o dobbiamo fare una grossa sorpresa.

4. Il tempo

Passiamo la maggior parte della nostra giornata a studiare o a lavorare (spesso a fare entrambe le cose) arrivando a riempire il nostro tempo di doverizzazioni. Quando ci fermiamo, ci sentiamo in colpa perché non stiamo facendo niente, riducendo la nostra esistenza alla produttività, ricevendo rimproveri per le nostre assenze emotive e le nostre dimenticanze. Questo risulta frustrante perché non facciamo altro che dirci “Se avessi più tempo“…

DONO IDEALE: Stiliamo una lista di cose che ci piacerebbero fare o che abbiamo smesso di fare perché abbiamo valutato l’ equazione “più lavoro=più soldi” e regaliamola a chi ci chiede più tempo di qualità (partner, figli, amici…).

Secondo gli studi di Martin Seligman e della psicologia positiva americana applicata al benessere lavorativo, l’equilibrio economico non è necessariamente correlato in maniera univoca ad un benessere emotivo e psicologico. Parrebbe, infatti, secondo alcune interviste rivolte ai grandi dell’ industria americana, veicolo di maggiori disturbi psicologici (come ansia e depressione), perché, se la felicità sta nel porsi obiettivi, nel momento in cui ne viene raggiunto uno, il ritmo sostenuto di ricerca dell’ eccitazione porta a porsi obiettivi sempre più alti, perdendo di vista il reale senso delle cose.

5. Amore per te stesso.

Meditazione, percorsi di crescita personale, attività fisica, relazioni…Ci sono tanti modi per prendersi cura di sè e vivere una vita degna di essere vissuta.

DONO IDEALE: Questo è il più difficile. Scrivi una lettera a te stesso e immagina cosa desideri ottenere da qui ad un anno. Mi raccomando, non avere fretta, è un contratto che stai stilando con te stesso e devi essere preciso e particolareggiato.

Puoi parlare del tuo lavoro, delle tue relazioni, del tuo tempo libero e non avere paura di esagerare, ma sii concreto. Se è necessario, chiedi l’ aiuto di un professionista per poter pianificare le attività che pensi siano utili per raggiungere i tuoi obiettivi. Se lo ritieni opportuno, condividi questo tuo progetto con la persona che ami o con le persone che ti supportano. Può essere anche un solo obiettivo, ciò che conta è che tu possa mettere in campo tutte le tue energie per raggiungerlo.

Ricorda, hai scelto di dedicarti tempo, di imparare ad essere più assertivo, di cercare il supporto delle persone alle quali sei grato per essere dove sei ora e di affidarti ai meccanismi del cervello per scoprire i benefici del pensiero positivo e questi sono i doni più belli che puoi fare a te e a chi ti sta accanto.

Ora, quanto pensi che possa durare questo investimento se non tutta la vita? Non è forse il regalo più difficile da confezionare? Non è forse un pensiero unico nel suo genere?

Avrai paura e riuscirai a superarla. Sii felice per questi doni e scartali con pazienza.

Buone feste!

 

 

 

 

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