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Non me ne ero mai accorta prima, almeno finché la scrittura non è diventata il mio lavoro.

Già da alcuni anni assisto, con atteggiamento amorevole e orgoglio, al ritorno di fiamma per lo scrivere a mano. Non che sia mai passato, siamo onesti, ma è sempre stata una passione quasi di nicchia, per i “letterati” e gli ambienti accademici.

Oggigiorno, l’attenzione verso la grafia comincia già dai primi anni di vita e dalle sue manifestazioni più elementari (davvero pensavate che fossero solo scarabocchi?), per voi diventare materia di studio all’università, senza mai tralasciare l’estetica ed il tecnicismo.

Ma per chi si vuole avvicinare per la prima volta alla scrittura a mano, ragionata, dotato di senso e di belletto, è importante che io metta a disposizione la mia esperienza. Sono sicura che, con qualche accorgimento utile ad evitare errori e risparmiare tempo, scrivere sarà molto più piacevole e divertente.

Ecco quindi una piccola lista di errori da evitare e di atteggiamenti da tenere nel momento in cui ci ritroviamo a scegliere carta e penna per cominciare la nostra carriera di calligrafi in erba.

Pensare di essere troppo grandi per cominciare.

E’ vero che, al giorno d’oggi, si presta tantissima attenzione alle attività di pregrafismo nei bambini, poichè sono un indicatore efficace delle abilità grafiche più avanzate. Sono stata fortunata nell’avere un maestro che dedicava tantissimo tempo a quelle odiatissime ondine e montagnette che riempivano fogli e quaderni, perchè sono gli esercizi migliori per allenare la motricità fine, sciogliere i movimenti e imparare il ritmo, ma è anche vero che, dopo un periodo di buio didattico, è solo da pochi anni che si è ripreso a proporre queste attività nelle scuole, quindi non è detto che tu abbia sviluppato, già dalla tenera età, una particolare predisposizione allo scrittura a mano.

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Sono inoltre convinta che, sebbene fosse una tua antica passione, abbia perso l’abitudine di tenere block notes e penna e ti affidi principalmente alla tastiera e alle app per tenere sotto controllo ciò che devi ricordare. Sì, lo so, è il tuo lavoro, ma…da quanto tempo non tieni un diario o non scrivi una cartolina?

Dalla nostra, c’è una buona notizia: il cervello è plastico. Si tratta di riattivare quelle connessioni neuronali che hai dimenticato per tanto tempo e dar loro nuova energia.

Credere di non migliorare mai.

Hai appena cominciato e già noti le prime difficoltà. Lettere troppo grandi o troppo piccole, troppo ravvicinate, tratto incerto, stanchezza immediata. Un atteggiamento pessimista è una delle prime barriere che impediscono il raggiungimento di un obiettivo come imparare a scrivere più elegantemente. Gran parte del nostro apprendimento (e dalla velocità con la quale riusciamo a migliorare o imparare una nuova abilità) dipende proprio da quali credenze abbiamo su di esso. La motivazione, infatti, ha quasi il 90% della responsabilità nella buona riuscita di un progetto, dando più importanza all’aspetto emotivo rispetto a quello di apprendimento meccanico.

Dedicare poco tempo alla scrittura

Uno degli errori più comuni (conseguenti alla credenza del miglioramento impossibile) è quello di non applicarsi mai agli esercizi. Il nostro cervello va allenato come un muscolo deve essere allenato con training specifici: più ci si allena, più si impara velocemente. Attenzione! Gli esercizi devono essere dotati di senso e bisogna incrementare la difficoltà appena ci si rende conto di aver raggiunto già una buona padronanza nella fluidità del tratto, nell’impugnatura solida, nella scorrevolezza, nelle proporzioni e così via. Se ritieni di aver già un buon livello, allora comincia ad utilizzare esercizi più complessi; nel caso in cui ti dovessero sembrare troppo difficili, fare un passo indietro può rivelarsi un buon modo per non accumulare frustrazione.

Perdere la pazienza

La scrittura è uno strumento di espressione del proprio Sè. Ogni volta che qualcuno mi chiede quanto tempo ci vorrà per cambiare abitudine o apprenderne di nuove, rispondo candidamente che non lo so. La riuscita efficace di qualsiasi percorso è data dai fattori già citati, ovvero pazienza, costanza, buona volontà nell’allenamento. La scrittura fa parte del nostro stile di vita ed è importante integrarla con quello che già facciamo o decidere di darle più spazio nella nostra quotidianità, se riteniamo che sederci per fare esercizi specifici sia ridondante o noioso (cosa che è effettivamente è, siamo onesti). Possiamo dunque diventare più creativi: anziché fare dieci minuti di training al giorno, possiamo scrivere la lista della spesa o scrivere una cartolina o, perché no, cominciare un diario di buoni propositi. Se ami, invece, l’estro e l’utilizzo dei colori e di brush o penne specifiche per la calligrafia, consiglio anche di dedicarti all’handlettering, che unisce la scrittura alla progettualità e alla creatività del disegno, senza trascurare l’aspetto dell’ allenamento grafico.

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Non usare gli strumenti giusti

Ricordi quando, consegnando una verifica al professore o firmando un documento importante, non eri molto soddisfatto della tua scrittura e mettevi le mani avanti esclamando “E’ colpa della penna”? Beh, non eri poi così tanto in torto!

Gran parte delle persone che approcciano alla scrittura a mano afferma di non sapere quale sia “la penna prediletta” sebbene il mio consiglio, almeno nei primi momenti, sia quello di utilizzare…la matita! Sì, la matita, sia perché è più facile correggere gli errori (ma se potete, non fatelo! Semmai riprendete l’esercizio un rigo sotto, così da poter capire come migliorare!), sia perché aiuta a rendere il movimento più fluido. Alcune penne, infatti, hanno un’impugnatura che non alleggerisce il lavoro oppure un inchiostro troppo vischioso (o troppo poco vischioso!) e quindi non ci aiutano a combattere quel senso di frustrazione iniziale che ogni principiante conoscerà sin dai primi attimi, mentre è preferibile approcciare agli strumenti “ad inchiostro” un poco più in là, appena si avrà più confidenza con il ritmo ed il movimento.

Non fidarti troppo dei tutorial su Internet: sebbene ci siano brush (come i Tombow) che facilitino il lavoro dell’inclinazione e dell’ombreggiatura, è anche vero che è necessario avere una certa padronanza e leggerezza nel saperli utilizzare o si rischia di ottenere l’effetto zappa sul foglio e aumentare il senso di frustrazione o frasi tipo “Ecco, non ci riuscirò mai!” che ci riportano indietro di qualche punto!

Se stai iniziando o hai intenzione di avvicinarti al mondo della calligrafia,preparati a sperimentare e usare fogli, carte, qualsiasi supporto utile per provare. Ciò che conta è rendere più fluido il movimento e…divertirsi!

 

 

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