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Follemente felice. Pericolosamente felice.

Inizia così uno dei capitoli di uno dei miei libri preferiti, Follemente Felice di Jenny Lawson.

Ma andiamo per passi…

Non a caso scrivo questo articolo proprio oggi che si festeggia l’ otto marzo. Mi sono chiesta che cosa potrei augurare ad ogni donna che ho incontrato e che incontro ogni giorno nel mio cammino.

L’ indipendenza.

La libertà.

Vorrei che le donne scoprissero l’ Amore per sé stesse e l’ accettazione per quel meraviglioso mondo emotivo che portano dentro.

Come? Lo farò raccontando, in poche righe, con cinque libri che, in questi ultimi anni, hanno dato un’ impronta positiva alla mia crescita personale, con un occhio alla ricerca scientifica e l’ altro alla pratica pura.

Follemente Felice, Jenny Lawson, Ed. Pickwick.
Jenny Lawson è una scrittrice americana molto social (trovate anche il suo canale su Ig) che, con il supporto di amici e familiari, ha deciso di raccontare la sua storia di sofferenza psicologica e fisica per affermare che si può essere felici…nonostante tutto. Jenny racconta, in maniera assolutamente brillante, ironica, travolgente, cosa significhi vivere e condurre una vita quando si combatte contro la depressione, i disturbi neurologici, la fobia sociale: tra un episodio surreale e l’ altro (figlia di un impagliatore di animali, ha una passione sfrenata per i suoi gatti che ne combinano di ogni colore mentre lei cerca di scrivere il libro), quello che mi ha colpito è l’ assoluta lucidità con la quale parla di disturbi dell’ umore e degli effetti sulla vita quotidiana che i farmaci (per lei indispensabili) provocano.

Ogni malattia mentale è diversa dalle altre perché ogni persona è unica. Non esistono ricette facili, ma adesso che si comincia finalmente a parlarne ci sono tanti strumenti disponibili. Devi capire come sopravvivere alla depressione, anche se non è semplice. Quando sei depressa, ti senti esausta più di quanto non sia stata in vita tua e il tuo cervello ti mente e ti senti indegno del tempo e dell’energia (che spesso non hai) necessari a ottenere aiuto. E’ per questo che devi contare su amici, famigliari ed estranei perché ti sostengano quando non puoi farlo da solo.

La trappola della felicità, Russ Harris, Ed. Erickson. 

Per chi non lo conoscesse, Russ Harris è medico e psicoterapeuta che si occupa della gestione dello stress.

Ho cominciato a leggere questo libro quando mi trovavo a Trento nel 2015, tra una pausa e l’altra del master e mi aveva letteralmente rapito per la sua praticità. Harris, infatti, è uno scrittore sopraffino, capace di narrare con estro e tocco magico il background scientifico che si trova dietro ogni esercizio del suo libro. E’ un vero e proprio diario di bordo per chi decide di cercare la felicità…senza esserne ossessionato. Oggigiorno, parlare di felicità e ottimismo equivale quasi ad un percorso di autosuggestione che porta all’ effetto Pollyanna (andrà tutto bene), mentre è proprio da questo libro che si comincia a capire che la felicità è qualcosa di molto razionale e oggettivo. La summa della psicologia positiva (e della trappola della felicità a tutti i costi, quella che ci viene propinata dai mass media, dalla società e da taluni fantomatici professionisti) sta in questo passaggio meraviglioso che spiega come, senza l’accettazione incondizionata delle nostre emozioni negative, non possiamo parlare di felicità, perché siamo tormentati dal dover essere felici a tutti i costi, rinnegando e nascondendo ciò che non vogliamo affrontare e accettare.

Immagina di essere al timone di una barca in mezzo al mare. Nascosta sotto coperta c’è una frotta di demoni, tutti con gli artigli enormi e con i denti affilati come rasoi. Hanno fatto un patto con te: finché la barca continuerà a vagare senza meta per il mare, resteranno sotto coperta. Ma se punti a riva, salgono immediatamente sul ponte, agitano le ali, sguainano le zanne e minacciano di farti a brandelli. Chiaramente l’idea non ti piace granché, perciò dici “Scusate demoni, non volevo! Per favore, tornate di sotto”. Così inverti la rotta, torni a scivolare dentro il mare aperto e i demoni scompaiono sotto coperta.Tiri un sospiro di sollievo e tutto sembra a posto- per il momento.

Scrivi cosa ti dice il cuore, Autoriflessione e crescita personale attraverso la scrittura di sé, J. W. Pennebaker, Ed. Erickson

Chi di voi non ha mai tenuto un diario? E perchè alcuni problemi ci fanno più male di altri?

Nel suo libro Scrivi cosa  ti dice il cuore, J. Pennebaker, professore di Psicologia dell’Università di Austin in Texas, ha la sua teoria fondata su anni di ricerca direttamente sul campo.

Scrivere ha un forte impatto emotivo perchè aiuta a gestire i livelli di stress correlati ad una situazione critica. Non è quindi il problema in sé a farci soffrire, ma l’ impossibilità di parlarne con qualcuno. Quindi diari, lettera, manoscritti, diventano i confidenti di traumi mai passati, mal d’amore e, perché no, elaborazioni di lutti. Senza dimenticare il valido supporto di un professionista, la scrittura è terapeutica in tutti quei casi in cui non riusciamo ad esprimere (o non vogliamo) le nostre emozioni, aiutandoci a riconoscere più obiettivamente e in maniera più chiara ciò che abbiamo dentro, srotolando su carta pensieri confusi, parole attorcigliate, relazioni irrisolte.

La scrittura ci aiuta, paradossalmente, a risolvere proprio quello al quale non vorremmo più pensare così ossessivamente, lasciando spazio ad emozioni più mature e sane.

Il lavoro di Wegner indica chiaramente che i tentativi di inibire i pensieri in realtà li esacerbano. La morale di queste ricerche, quindi, può essere proprio quella che non vorreste sentire. Se soffrite di pensieri proibiti o inaccettabili, concedetevi di pensarli. Per dirla con Wegner, smettete di cercare di smettere.

Alchimia emotiva- Come la mente può curare il cuore, Tara Bennett Goleman, Ed. Best BUR

Moglie del famoso Daniel Goleman, autore di Intelligenza Emotiva, Tara è psicoterapeuta e unisce, nel suo lavoro, la pratica secolare della meditazione e la sua passione per le neuroscienze (tanto che io stessa ne sono rimasta affascinata e ho cominciato ad occuparmene proprio partendo da questo libro). In Alchimia Emotiva, si viene trasportati in una realtà lenta e delicata, quella della meditazione quotidiana. Lontana dal voler a tutti i costi convincere qualcuno della sua efficacia, Tara Bennett Goleman, lo fa con la sua esperienza in giro per il mondo alla ricerca delle modalità per liberarsi dagli schemi di pensiero e di comportamento che opprimono la nostra vera essenza.

E’ ripulendo il pensiero dai preconcetti e dai sono fatta così si possono trovare nuovi modi per esprimere il proprio Io e sentirsi in equilibrio ed in sintonia con Sé stesse. In questo passaggio, che è per me l’ emblema e la rappresentazione della ricerca che ognuna di noi compie per trovare la sua massima profondità e genuinità, l’ autrice spiega perfettamente cosa significhi quest’ alchimia emotiva.

Gli alchimisti, come racconta la leggenda, cercarono di usare una pietra magica, detta “filosofale”, per trasmutare il piombo in oro. Ma nella scuola alchemica più filosofica, questi due metalli erano metafore di stati interiori, poiché la disciplina dell’ alchimista riguardava una trasformazione sia psicologica sia spirituale. Gli alchimisti si resero conto che il mistero che cercavano di risolvere non era nel mondo esterno, ma nella psiche.

Alcune scuole alchemiche paragonano  il nostro stato mentale ordinario ad un ammasso di carbone e la piena coscienza ad un diamante. Nel mondo materiale,non sembrano esistere due materiali più diversi del carbone e del diamante, eppure entrambi non sono altro che combinazioni differenti di molecole identiche, quelle di carbonio. Come il diamante non è altro che una trasformazione del carbone, la piena coscienza può avere origine dal nostro stato di confusione.

Felice come un Buddha, 8 passi per condurre una vita con cura e gentilezza, S. D.Bettera, Ed. Morellini

Dopo tutte le volte che te ne ho parlato, ancora non l’ hai letto? Allora corri a ripari e scopri di più leggendo questo mio articolo, perché non puoi assolutamente perdertelo.

I libri sono i miei migliori amici, è grazie a loro che ho imparato, che ho sognato, che ho viaggiato con la mente. Ma, più di tutto, sono loro che mi rendono felice.

Una donna felice è una donna curiosa, che non ha paura delle proprie emozioni e guarda il mondo come un giardino pieno di possibilità.

 

 

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